
di Mariano Di Palma
Pallottole. Pistole. Violenza. Feriti. Questo è lo scenario anche quest’anno alle porte del nuovo. Il posto: sempre Forcella. Ci ha perso proprio un anno fa la vita Maikol Russo, giovane napoletano che era tornato a Forcella per festeggiare il capodanno con la famiglia. Il 2017 non ha fermato la guerra di camorra in città. Non ha fermato la violenza, quella che colpisce anche le vittime innocenti. E’ la volta di una bambina di dieci anni, ferita da un conflitto a fuoco. I colpevoli sempre gli stessi: i camorristi. La causa sempre la stessa: gl affari della camorre dal racket al traffico delle droghe, dalle piazze di spaccio al controllo dei mercatali, siano essi italiani o migranti. Prinicipale però come causa è l’assenza di risposte vere nei quartieri. In questi anni abbiamo visto arresti, retate, capi famiglia sgominati dalle inchieste e dalla repressione. Questo però non basta più. Gli arresti non fermano lo spaccio della droga, il rigenerarsi della criminalità. Occorre altro: occorre troncare alle radici il fenomeno camorre. Le radici sono la povertà dilagante, l’assenza di risposte sociali e culturali nei quartieri del centro e della periferia di Napoli. Tanti, troppi giovani continuano ad abbandonare la scuola, tanti troppi giovani continuano a non trovare un lavoro dignitoso. E’ qui la forza delle mafie: nel vuoto pneumatico lasciato dalla politica nei nostri territori, nella disattenzione nazionale ad un problema nazionale (le camorre), che non appartiene e non è mai appartenuto solo a Napoli e ai napoletani. In questi anni alla reazione civile e popolare dei quartieri nessuno ha risposto se non con spot insufficienti a curare le ferite profonde della città. A Napoli si racconta della violenza, mai della ribellione sociale e culturale in atto. Noi siamo parte di questa ribellione, di questo moto civile. Un popolo si è messo in cammino per rivendicare politiche sociali, sicurezza, lavoro, scuole aperte tutto il giorno. L’assenza di risposte è un silenzio assordante che rischia di lasciare ancora tanto, troppo sangue per le strade di Napoli. Quanto ancora si continuerà a girare la testa dall’altra parte?
Lunedì 9 Gennaio ore 17,00 vi diamo appuntamento a Piazza Calenda per reagire alla violenza della camorre e chiedere ancora una volta risposte concrete alla politica nazionale e locale.
https://www.facebook.com/events/1168402729945538/
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